
Renewable Energy Directive III
La nuova direttiva approvata e pubblicata dal Parlamento Europeo, RED III.
Contesto europeo di riferimento e la Direttiva RED I e II
Le sfide globali, come il cambiamento climatico, la crescente domanda di energia e la necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, hanno posto l'UE di fronte a una serie di obiettivi e sfide senza precedenti nel settore energetico. In risposta a ciò, l'UE ha adottato una serie di politiche e direttive volte a promuovere l'uso delle fonti di energia rinnovabile come parte di una strategia più ampia per la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.
Le direttive RED (Renewable Energy Directive) I, II e III dell'UE giocano un ruolo cruciale nel definire gli obiettivi, gli strumenti e le politiche per promuovere l'uso delle energie rinnovabili nei paesi membri. Queste direttive forniscono un quadro normativo di riferimento e incoraggino gli investimenti in tecnologie rinnovabili, la ricerca e lo sviluppo nel settore, nonché la creazione di infrastrutture adatte alla produzione e distribuzione di energia pulita.
La RED I, adottata nel 2009, ha stabilito gli obiettivi di quota di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2020, insieme a meccanismi di sostegno come incentivi finanziari e tariffe di alimentazione per favorire la crescita del settore. La RED II, adottata nel 2018, ha posto obiettivi più ambiziosi per il 2030, con l'obiettivo di raggiungere una quota di energia rinnovabile pari al 32% del consumo totale di energia nell'UE, insieme a nuove disposizioni per garantire la sostenibilità e la tracciabilità delle biomasse utilizzate per la produzione energetica.
Direttiva RED III
Il 31 ottobre 2023 è stata pubblicata in gazzetta ufficiale dell’Unione Europea la nuova Direttiva RED III sulle energie rinnovabili – Direttiva 2023/2413 – che modifica la Direttiva Red II precedentemente in vigore. La nuova Direttiva, entrata in vigore il 20 novembre 2023, punta a snellire le procedure per l’ottenimento dei permessi e fissa il raggiungimento, entro il 2030, di una quota del 42,5% di energia rinnovabile nel totale del consumo energetico in modo da poter contribuire a una transizione verso un sistema energetico più sostenibile.
La procedura in esame rientra all’interno del pacchetto “Fit for 55%”, che mira a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, e rappresenta un pilastro cruciale per il successo del Green Deal europeo.
Le principali novità
Come detto in precedenza la direttiva mira a snellire le procedure per l’approvazione dei progetti legati alle energie rinnovabili e quindi facilitare l’istallazione di impianti solari e parchi eolici e il rammodernamento di quelli già esistenti. Ogni stato membro, perciò, ha il compito di approvare i progetti entro 12 mesi per le “zone di riferimento per le energie rinnovabili” - aree che successivamente a un’analisi eseguita da ogni Stato membro, sono state considerate idonee ad ospitare impianti di energia rinnovabile in linea con i rispettivi piani nazionali per l’energia e l’ambiente - ed entro 24 mesi per i progetti programmati al di fuori delle stesse.
Ponendo l’attenzione al settore industriale invece, la direttiva in questione chiarisce che li stati membri dell’UE devono:
- garantire un incremento delle fonti rinnovabili di 1,6 punti percentuali come media calcolata per i periodi che vanno dal 2021 al 2025 e dal 2026 al 2030;
- assicurare che almeno il 42% dell'idrogeno sia utilizzato per scopi finali energetici e non energetici nell'industria entro il 2030, e il 60% entro il 2035, sia prodotto attraverso l'impiego di combustibili rinnovabili di origine non biologica.
Nel settore dei trasporti invece l’UE si impegna a ridurre le proprie emissioni di gas sera del 14,5% entro il 2030 attraverso l’utilizzo dei biocarburanti avanzati e dei carburanti rinnovabili non biologici, come l’idrogeno.

In ultimo, la direttiva RED III pone l’attenzione anche al tema dell’innovazione tecnologica nel settore energetico, incoraggiando tutti gli Stati membri a destinare almeno il 5% della capacità delle nuove installazioni energetiche a soluzioni innovative, promuovendo la cooperazione tra i Paesi membri per garantire una maggiore interconnessione tra le reti energetiche europee.
In sintesi, la proposta della RED III dell'UE si pone come uno strumento cruciale per accelerare la transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Attraverso misure volte a promuovere l'innovazione, l'interconnessione delle reti elettriche e la partecipazione attiva dei cittadini nel settore dell'energia. La RED III mira a rafforzare gli obiettivi e le politiche per il decennio successivo, tenendo conto degli impegni più ambiziosi dell'UE in materia di neutralità climatica entro il 2050. Questa direttiva è fondamentale per guidare e coordinare gli sforzi dei Paesi membri verso un futuro energetico più sostenibile, creando opportunità per la crescita economica, la riduzione delle emissioni di gas serra e un maggior grado di sicurezza e indipendenza energetica nell'UE.
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