La PAC 2023-2027, tra potenzialità e incertezze

La PAC 2023-2027, tra potenzialità e incertezze

Gli ambiziosi obiettivi climatico-ambientali della PAC rischiano di scontrarsi con un appesantimento burocratico derivante dai nuovi meccanismi e vincoli per l’accesso alle risorse.

La PAC 2023 2027 tra potenzialità e incertezze 1

L’adozione formale dell’accordo sulla riforma della politica agricola comune (PAC) – ovvero dei regolamenti UE nn. 2021/2115, 2021/2116 e 2021/2117 del Parlamento europeo e del Consiglio del 2 dicembre 2021 – ha segnato la nascita della strategia 2023-2027 per garantire la crescita e lo sviluppo del settore agricolo europeo. La PAC 2023-2027, notevolmente improntata sugli obiettivi di sostenibilità del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork, si pone infatti numerosi obiettivi ispirati alla sostenibilità ambientale e sociale, tra cui:

  • garanzia di un reddito equo per gli agricoltori;
  • incremento della competitività;
  • miglioramento della condizione degli agricoltori all’interno della filiera alimentare;
  • contrasto ai cambiamenti climatici;
  • tutela dell’ambiente;
  • salvaguardia del paesaggio e della biodiversità;
  • sostegno al ricambio generazionale;
  • sviluppo delle aree rurali dinamiche;
  • protezione della qualità dell'alimentazione e della salute;
  • promozione delle conoscenze e dell'innovazione

Le risorse in campo per l’Italia

L’importanza strategica del settore agricolo in Europa è confermata dall’ammontare delle risorse stanziate dall’Unione europea per la nuova PAC, che si attestano per il 2023-2027 a circa €387 miliardi (€291 miliardi per il Fondo europeo agricolo di garanzia; €96 miliardi per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale). Per quanto riguarda poi l’Italia, che rientra tra i principali beneficiari della PAC, le risorse si attestano a circa €36 miliardi e vengono ripartite in base a tre differenti finalità: pagamenti diretti (Primo Pilastro) per circa €18 miliardi; Sviluppo Rurale per circa €16 miliardi; Sostegno settoriale per circa €2 miliardi.


Il nuovo meccanismo di condizionalità rafforzata e sociale

Tra le novità principali della PAC 2023-2027 vi è il rafforzamento del meccanismo di condizionalità previsto per l’accesso ai pagamenti diretti, che vincola l’erogazione dei pagamenti di base – ovvero circa il 48% delle risorse stanziate per il Primo Pilastro – a parametri di natura ambientale e adesso anche sociale. In particolare, la condizionalità ambientale (ora “rafforzata”) ha previsto, in aggiunta ai requisiti già presenti per il 2014-2020 e rispettati dai beneficiari, nuovi adempimenti per un totale di nove Buone Condizioni Agronomiche Ambientali (BCAA) e undici Criteri di Gestione Obbligatori (CGO). Viene poi introdotta come assoluta novità la condizionalità sociale, che interessa il rispetto di condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili (Dir. (UE) 2019/1152), della sicurezza e della salute dei lavoratori (dir. 89/391/CEE) e dei requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (dir. 2009/104/CE). A tal riguardo, è importante sottolineare come il meccanismo sanzionatorio della PAC in caso di inadempimenti persegua con decurtazioni dei fondi tanto le infrazioni sotto il profilo ambientale che sociale, mentre per quest’ultima in passato erano previste principalmente sanzioni amministrative.


Eco-schemi e risorse aggiuntive

Altra novità per il 2023-2027 è poi quella del superamento del greening in favore dell’introduzione dei regimi per il clima e l’ambiente (c.d. eco-schemi), ovvero delle misure aggiuntive per la sostenibilità ambientale e climatica. In particolare, gli eco-schemi sono attuabili dagli agricoltori su base volontaria e garantiscono l’accesso a ulteriori contributi (25% delle risorse del Primo Pilastro). Vengono definiti dai rispettivi Piani Strategici Nazionali della PAC dei Paesi Membri prevedendo l’adozione di specifiche buone pratiche, che nel caso italiano sono state individuate in:

  • Pagamento per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e il benessere animale (eco-schema 1);
  • Inerbimento delle colture arboree (eco-schema 2);
  • Salvaguardia olivi di particolare valore paesaggistico (eco-schema 3);
  • Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento (eco-schema 4);

Misure specifiche per gli impollinatori (eco-schema 5);

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Rischi e criticità nella PAC 2023-2027

La definizione di una politica agricola comune ambiziosa sotto il profilo degli obiettivi ambientali e sociali e soggetta si scontra tuttavia con le preoccupazioni degli agricoltori, essendo i nuovi meccanismi e adempimenti previsti in grado di comportare un appesantimento burocratico tale da complicare l’accesso alle risorse stanziate. Il rischio percepito è infatti quello di una serie di oneri amministrativi, sebbene definiti alla luce degli obiettivi di sostenibilità del Green Deal e della Farm to Fork, che possono indebolire il settore agricolo. In tale prospettiva risultano dunque positive le aperture da parte della Commissione europea per evitare un eccessivo appesantimento con la nuova PAC, come la proposta di una deroga sull’entrata in vigore dal 1° gennaio 2024 dell’obbligo di lasciare incolto il 4% dei terreni per stimolare la biodiversità. Restano tuttavia delle criticità in merito alla previsione di sostegni al reddito adeguati agli agricoltori e alla riduzione dell’utilizzo di pesticidi che dovranno essere affrontate nei prossimi mesi.

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