Analisi di doppia materialità - il focus di Sostenibile.cloud
L'analisi di doppia materialità, richiesta dalla direttiva CSRD, è essenziale per la rendicontazione delle imprese. Integra la valutazione dell'impatto ambientale, sociale e finanziario, unendo la materialità di impatto e quella finanziaria.
Vi proponiamo un focus sull’analisi di doppia materialità, fase funzionale e obbligatoria per le imprese che rientrano nella direttiva CSRD, quindi con obbligo di rendicontazione. Troverete un riassunto delle fasi di analisi e le variabili che l’azienda, o professionista, dovrà considerare.
La proposta della Commissione europea per la direttiva CSRD stabilisce che le imprese soggette debbano includere nella relazione sulla gestione l’impatto dell’impresa sulle tematiche di sostenibilità, in particolare, in che modo le tematiche di sostenibilità influenzano lo sviluppo, i risultati e il posizionamento aziendale. A fronte di ciò si colloca l’analisi di doppia materialità. L’analisi di doppia materialità rispetto a quella “classica” prevede l’unione tra la materialità d’impatto e della materialità finanziaria, ritenendo per cui come temi materiali quelli che siano rilevanti dal punto di vista dell’impatto o dal punto di vista finanziario o entrambi.
Materialità di impatto
L’analisi di doppia materialità prevede prima di procedere all’individuazione degli impatti rilevanti per l’impresa, derivanti dal parere dei propri stakeholder, la loro precedente classificazione sulla base di 4 caratteristiche:
- Impatto positivo o negativo
- Impatto effettivo o potenziale
Una volta attribuite le caratteristiche per ogni impatto, bisognerà valutare rilevanza di un impatto attraverso una due diligence condotta secondo i principi guida delle Nazioni Unite e le linee guida dell'OCSE. Tale valutazione si basa su due criteri principali per impatti negativi:
- Gravità dell’impatto, nel caso di impatti effettivi;
- Gravità e probabilità, nel caso di impatti potenziali.
Per quanto riguarda la rilevanza di un impatto positivo, la valutazione si basa su:
- Entità e portata, nel caso di impatti effettivi;
- Entità, portata e probabilità, nel caso di impatti potenziali.
La gravità di un impatto è determinata da tre fattori principali: entità (scala), portata e irrimediabilità dell'impatto.
- Scala: valuta quanto l'impatto sia grave (se negativo) o benefico (se positivo) per persone o ambiente.
- Portata: misura quanto sono diffusi gli effetti. Per l'ambiente, riguarda l'estensione geografica del danno; per le persone, il numero di individui colpiti.
- Carattere irrimediabile: indica se e in che misura un impatto negativo può essere riparato, riportando l'ambiente o le persone colpite allo stato precedente.
Al fine della valutazione dell’impatto l’azienda sarà chiamata a dare un valore per ogni caratteristica, definendo così quali sono i temi materiali per l’impresa a livello d’impatto.
Materialità finanziaria
La fase di analisi legata agli aspetti finanziari adotta un approccio "outside-in", valutando come le questioni ambientali e sociali possano influenzare direttamente la performance finanziaria di un'organizzazione. Questo approccio estende i criteri di rilevanza già utilizzati nei bilanci aziendali, includendo fattori che potrebbero avere impatti economici significativi.
L'obiettivo è identificare informazioni rilevanti per chi prende decisioni finanziarie, come investitori e finanziatori, aiutandoli a valutare l'allocazione delle risorse. In pratica, quando l’omissione o la distorsione di tali informazioni potrebbe alterare le decisioni di questi soggetti, esse diventano essenziali nella dichiarazione sulla sostenibilità dell’impresa.
Una questione di sostenibilità è finanziariamente rilevante se crea rischi o opportunità che incidono, o possono ragionevolmente incidere, sullo sviluppo aziendale, sui risultati economici, sul flusso di cassa, sull’accesso a finanziamenti o sul costo del capitale. Tali questioni possono derivare da eventi passati o futuri e includono anche fattori al di fuori del controllo diretto dell’azienda, come i rapporti con i partner commerciali che non rientrano nel perimetro di consolidamento del bilancio.
In particolare, per ogni impatto l’impresa dovrà valutare due importanti aspetti:
La continuità dell’uso e/o accessibilità agli input produttivi
L’affidamento e continuità dei rapporti commerciali (catena di approvvigionamento e del valore)
Per quanto riguarda l’aspetto di continuità dell’uso e/o accessibilità ad input produttivi l’azienda dovrà valutare, tramite un punteggio sulla rilevanza, variabili quali:
- Prezzi e margini
- Mercato e offerta della risorsa
- Il degrado, la vita utile della risorsa, la capacità e il costo per mantenerla o ricrearla e infine i vincoli politici e regolamentari
Nella valutazione dell’affidamento e continuità dei rapporti commerciali, dovranno essere valutati le seguenti categorie di soggetti:
- Istituzioni finanziarie e fornitori di capitali
- Catena di approvvigionamento
- Clienti
- Soggetti esterni interessati
- Società e comunità di riferimento
Fasi dell’analisi
L’analisi di doppia materialità per cui è caratterizzata da fasi che ne definiscono la struttura, in particola, il processo che imprese e professionisti dovranno seguire è il seguente:
- Analisi di contesto e identificazione degli impatti
- Valutazione da parte del gruppo di lavoro ESG
- Definizione delle tematiche
- Valutazione da parte degli stakeholder
- Ponderazione degli impatti più significativi dal punto di vista di impatto e da quello finanziario
- Validazione dei risultati
Per maggiori informazioni consultare le linee guida condivise da EFRAG al seguente link: https://www.efrag.org/sites/de...